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Mirko Marušić

La cura del tempo

L’attenzione è sospesa tra lo sfondo e il primo piano.

 

La pittura accoglie un ritratto d’interni, privati e silenziosi, che mimano gli umori dei soggetti. Seduti, assorti, concentrati nel lasciarsi dipingere; scomposti perché liberi davanti agli occhi dell’artista.

Anche quando la posa è bloccata, l’anatomia dei modelli appare esatta, ma mai rigida, sembra scivolare lungo il tratto del pennello.

 

I colori si offrono sulla tela per campiture dense che partono da macchie  di ombra e luce per poi sciogliersi nella linea. Setole vestite di cromatismi brillanti trascinano il segno al culmine di una curva o in un breve tratto, descrivendo il ’rumore’ della luce che incontra il carattere di un volto.

La definizione dei luoghi è offerta da pochi particolari: divani, panneggi, sedute comode. Il soggetto immobile, non è mai assente. Concentrato nel lasciarsi dipingere, guarda la mano dell’artista consapevole della sua ricerca: Marušić osserva dentro.

Partendo dall’impressione di un ritratto fedele, l’artista scava verso la più intima espressione, in cerca del contatto.

Un bagaglio d’esperienza fatta ‘dal vivo’ consente a Marušić di leggere le modifiche di una sola ora che trascorre sulla pelle, il suo pensiero si traduce in segni di pittura concentrati, accostati, sovrapposti; architetture che nascono dal colore e simulano lo spessore di un tempo presente, la densità dell’esperienza personale che, sulla pelle, lascia la traccia che definisce un aspetto.

 

Il colore che costruisce la tela nei giorni, è epidermide nuova donata al modello, seta sulla quale il tempo farà il suo corso.

 

La sintesi tra la vita e l’arte è l’apertura verso ogni possibile incontro, ogni meraviglioso e silenzioso mutamento. L’artista sa che l’aura di sospensione che porta con sé un ritratto è affidata a questa cura del tempo.

 

Così, ogni nostalgia del ‘giorno prima’ svanisce nell’emozionata attesa della prossima evoluzione della luce.

Romina Guidelli

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