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Enrico Todi 90

90 primavere fa, il 15 marzo del 1930, nasceva nell’appartamento dei suoi genitori in Via del Corso n°4 a Roma, Enrico Todi, storico fondatore della nostra Galleria Vittoria.

Enrico passa i primi anni nel bar di famiglia sotto casa, frequentato dagli artisti di via Margutta e dell’Accademia di Belle Arti di via Ripetta. Vive la sua infanzia circondato da avventori illustri: Afro, Guttuso, Turcato, Rotella e de Chirico. Perfino Trilussa gli allacciò le sue scarpette di bimbo.

Da ragazzo, non ancora ventenne, si accorge di come, grazie all’ambiente in cui è nato e cresciuto, sia sbocciato in lui un’amore per l’arte, amore che condizionerà tutta la sua vita. Enrico ha un gusto e un amore per la bellezza che trovano la loro declinazione naturale in ogni aspetto della sua esistenza, dal suo lavoro di gallerista al suo abbigliamento, con il suo stile tuttora inconfondibile.

Frequentando a via Margutta la bottega degli zii materni, restauratori, consolida rapporti di amicizia con numerosi artisti. Diventa un collezionista e un amante dei salotti culturali, fino a quando non sente la necessità di aprire lui stesso uno spazio che possa essere luogo di espressione artistica. Al n° 30 di via Vittoria nasce così la GALLERIA VITTORIA e in occasione del quarantatreesimo compleanno della moglie Margherita, inaugura la sede con una storica mostra di Pericle Fazzini, allora direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Negli anni ‘80 gli zii chiudono la bottega di restauro ed Enrico decide di spostare la sua attività proprio lì, dove la sua passione era nata e cresciuta, dando vita all’attuale sede della Galleria Vittoria in via Margutta 103.

Ogni giorno camminando verso la Galleria, ammiriamo le statue di quattro leoni immortali che impreziosiscono l’obelisco di Piazza del Popolo. Leggenda narra che siano stati donati a Roma da Cleopatra. Tanti auguri Enrico, artista, gallerista, papà, nonno, amico, cento di questi giorni! Tu per noi della Galleria Vittoria, grazie alla tua eredità artistica e culturale, sei il quinto leone immortale di Piazza del Popolo che saggiamente veglia e veglierà sempre su Roma e sulla sua arte.



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