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Renata Solimini 

La Gaia Ittiologia

“Fermiamoci un momento ad osservare le creature più sviluppate tra quelle che vivono nell’acqua, i nostri antenati più remoti della serie dei Vertebrati: i Pesci”, così scriveva lo psicanalista ungherese Sandor Ferenczi in Maschio e femmina. Quest’invito torna molto calzante in occasione di questa personale (la prima in assoluto) di Renata Solimini.

Quindi, fermiamoci ad osservare i nostri remoti antenati per meglio cogliere la varietà e il significato di queste “creature” partorite dalla fantasia di Renata. Se la loro varietà è ovviamente il frutto delle variazioni ideative ed esecutive della pittrice, il significato attiene non poco agli studi compiuti dalla Solimini e molto al suo io psico-esistenziale, tanto che potremmo dire che la sua ittiologia viene da molto lontano, temporalmente e culturalmente. Infatti le radici della sua pittura affondano nell'anno accademico di permanenza nella Repubblica Popolare Cinese (1992 - 1993), dove ha studiato sia i rudimenti della calligrafia e la pittura tradizionale con due maestri locali sia l’origine degli ideogrammi cinesi, approfondendone storicamente le concomitanze con altre antiche scritture in una ricerca coronata dalla tesi di laurea L’Occidente e la scrittura cinese: discussioni e teorie dal XVII secolo al principio del XX, corredata da numerosi esempi di ideogrammi e relative tavole comparate di ideogrammi cinesi, egiziani e sumerici, in cui è possibile spesso individuare i “semi” dei suoi dipinti.

 

Giorgio Di Genova

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